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Le batterie, queste sconosciute. Cenni storici e tecnici

Le batterie più diffuse sul mercato sono quelle al piombo e quelle Nichel - Cadmio. 
Le batterie al piombo vengono realizzate in tutte le applicazioni superiori ai 200Ampere-ora e si suddividono nelle seguenti categorie: Piombo-Calcio, le più diffuse, Piombo-Antimonio, molto popolare 20-25 anni fa ed ancora oggi utilizzata, Piombo-Selenio, che inizia ad avere qualche interesse negli Stati Uniti ed è già popolare in Europa, Piombo Ermetico, priva di manutenzione (a parole). Le batterie utilizzate in ambiente industriale, variano da 50 Ampere ora a 5000 Ampere ora. Le stazioni di energia standard, forniscono tensioni di 12, 24, 48, 120, 240 e 380 Volt derivanti dalla connessioni in serie di singoli elementi al piombo di 2 Volt o Nichel - Cadmio di 1.25 Volt. 
La batteria deve essere continuamente alimentata da un carica batterie capace di fornire una carica di mantenimento compresa fra 2,20 e 2,25V per le batterie al piombo e di 1,42V per quelle nichel - cadmio. 
Quando una stringa di elementi al piombo collegati in serie viene alimentato da un carica batterie regolato in tensione, si suppone che la tensione applicata si divida equamente su tutti gli elementi della batteria. Questo è vero solo in teoria. In pratica si verifica che alcuni elementi vengano caricati da una tensione più alta o più bassa di quella teorica, per un certo periodo di tempo. Il problema che deriva dalla sotto carica di un elemento è lo sviluppo di solfatazione della piastra positiva, che provoca una permanente perdita di capacità. Il rimedio normalmente impiegato è quello di aumentare la tensione del carica batterie di un 5-10%, in modo che tutti gli elementi possano accettare la carica addizionale. Questo metodo, chiamato carica di equalizzazione, consente di portare le tensioni di carica sugli elementi allo stesso livello. In pratica servono dei sistemi automatici di equalizzazione simili a quello realizzato dalla società americana AUTOCAP. L'equalizzazione viene tipicamente richiesta ogni tre mesi dalle batterie Piombo-Antimonio e solo una volta ogni 6-12 mesi per quelle Piombo-Calcio. Teoricamente, le batterie Piombo-Calcio non dovrebbero mai richiedere equalizzazione, se venissero caricate a 2,25 Volt per elemento, (questo è possibile con il sistema Autocap). Le batterie al piombo invasate hanno una vita tipica di 20 anni, basata su non più di due scariche complete ad anno. La capacità, in Ampere/ora di una batteria, è normalmente basata su 8 ore di esercizio negli Stati Uniti e su 10 ore di esercizio negli altri Paesi del mondo. Per esempio, una batteria di 200Ampere/ora in Europa è capace di fornire continuamente 20Ampere per 10 ore, mentre non è capace di fornire 200 Ampere per un'ora , bensì per soli 15 minuti al massimo. Una batteria al piombo viene considerata completamente scarica quando raggiunge una tensione terminale di 1,75 Volt per elemento. Il solo metodo per misurare la capacità di una batteria è quello di scaricarla e quindi misurare gli Ampere/ora rimossi. La capacità viene misurata utilizzando una corrente di scarica costante. Una batteria dovrebbe essere sostituita quando la sua capacità risulti inferiore all'80% del valore nominale, mentre deve considerarsi guasta quando non riesce a mantenere la tensione d'uscita al valore nominale fornendo le normali correnti di carico. Molti guasti nei sistemi di energia dipendono anche da problemi di conduzione, quali interconnessioni difettose fra elementi contigui, oppure connessioni interne deboli o corrose. 
Un guasto dovuto a problemi di connessione interna causa un'improvvisa perdita di potenza del sistema ed è quindi molto più pericoloso delle perdite di capacità che sono invece graduali nel tempo. 
Molti utilizzatori di batterie adottano dei programmi di manutenzione molto limitati che consistono in: 
  1. Verifica della densità del liquido
  1. Ispezione visiva delle interconnessioni fra elementi in serie
  1. Aggiunta di elettrolito o acqua, se necessario.
Generalmente, i programmi di manutenzione di questi utilizzatori seguono le normative IEEE 450-1980, con la grave eccezione delle raccomandate prove di carico. 
Le seguenti prove di carico sono necessarie per determinare l'efficienza della batteria: 

1) Prove di carico momentaneo: capaci di determinare i problemi di interconnessione. Viene in pratica applicato per un breve periodo di tempo un carico ad elevata corrente, mentre si procede alla misura della tensione sui singoli elementi. Gli eventuali abbassamenti di tensione sui singoli elementi evidenziano così i problemi di conduzione (metodo impiegato dal CELLCORDER). 

2) Prove di capacità: consistono nella scarica completa della batteria per misurarne la capacità. La percentuale di capacità può essere correlata alla restante vita della batteria.





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